Come superare la bocciatura
Come superare la bocciatura. Per genitori e figli è un momento difficile da gestire, tra aspettative, delusioni e sensazioni di fallimento. Solo accettando la realtà e facendosi le giuste domande si può superare insieme. Con la consulenza di Ernesto Saracino, pedagogista e di Carlo Lazzari, psicologo.
La bocciatura non è una tragedia in sé ma a volte lo può diventare per i sentimenti con i quali viene vissuta. Sì, forse era nell’aria ma vederlo scritto è come un pugno nello stomaco che lascia senza fiato. Il corpo e la mente stentano a credere a quel che è successo: eppure è proprio accettare la realtà il compito che ti attende nella prima fase. Poi, passo dopo passo, puoi accorgerti che la bocciatura non è un giudizio di condanna per te e tuo figlio, ma un’opportunità per entrambi, un’occasione preziosa per riflettere sui limiti, sulle potenzialità e su come calibrarli.
Accettare la realtà
La prima cosa che puoi fare è quella di offrire presenza e vicinanza a tuo figlio, evitando le punizioni subito dopo la lettura del tabellone o della pagella. In un secondo tempo, il giorno dopo, per esempio, se gli accordi e lo stile familiare prevedono penalità e castighi puoi applicarli, stando attenta a non svalutare il ragazzo. Fai una pausa con lui e rifletti sui sentimenti e gli atteggiamenti che si associano alla bocciatura: rabbia, ribellione, esasperazione… Contemporaneamente focalizza l’attenzione sulle sensazioni che provi. Cosa prevale: la rabbia, la sfiducia, il senso di insicurezza, disorientamento?
La verità che viene dalle risposte
Prova a chiederti che significato ha per te come genitore questo evento e poni la stessa domanda al ragazzo. A volte, tentando di rispondere ti vengono in mente queste frasi: mio figlio è un incapace; non ha volontà; lui non farà mai nulla nella vita; ho sbagliato come genitore. Può darsi che anche il ragazzo abbia questa percezione di se stesso: non riesco, non capisco, non sono stato seguito. Parla con lui e cercate insieme le ragioni di questo insuccesso ricostruendo il percorso scolastico.
Rifletti. Cerca obiettivamente di capire se hai avuto stima di tuo figlio, se hai il coraggio di valorizzare la sua unicità e riesci ad ascoltare quello che ti vuole comunicare…
Non fissarti sull’insuccesso: dover ripetere l’anno significa avere delle lacune in alcune materie non vuol dire fallimento in toto. A volte, un trauma cambia le priorità, spinge a cercare aiuto consentendo di accrescere le relazioni con gli altri, trovando un nuovo modo di reagire.
Dal buio alla nuova vita
Molte favole raccontano come sia necessario trascorrere periodi nell’oscurità prima di essere liberati dall’incantesimo… Perché stare nel buio, attraversare esperienze difficili aiuta ad affrontare le paure anziché subirle. E spesso è solo navigando fra le difficoltà che si trovano le risorse per vincere in futuro: forza, intelligenza, gioia, sensibilità. Una delle lezioni più comuni che si imparano dai traumi è che si è molto più forti e bravi di quel che si pensava.