Emotività: come gestirla e conviverci
E se esistesse un gruppo per imparare a gestire le emozioni? Confrontarsi con chi conosce bene la frustrazione del non saper esprimere quello che sentiamo dentro? Nasce così l’idea del gruppo degli emotivi anonimi.
Nati sulla falsariga dei gruppi di dipendenza da alcol o droga e già presenti in numerosi Paesi all’estero, oggi arrivano anche in Italia i gruppi di mutuo-aiuto (gratuiti e anonimi) dedicati agli “emotivi” ovvero coloro che vengono sopraffatti dalle emozioni.
Timidezza, stress, invidia, ma anche tristezza e paura se portati all’eccesso diventano fragilità difficili da tenere a bada e sfociano in ansia, comportamenti e fobie irrazionali che ostacolano le relazioni sociali. Ma non sentirsi soli e parlarne può essere d’aiuto a esorcizzare il problema. Coordinati da un moderatore, queste persone si incontrano, si mettono in cerchio e iniziano a raccontare la loro esperienza di ansia per cercare di uscire dal “tunnel”.
Ma funziona davvero? “Sì – risponde Francesca Santarelli, psicologa e psicoterapeuta a Milano – perché condividere le proprie emozioni significa prima di tutto imparare a riconoscerle. Spesso, infatti, il problema è una scarsa educazione alle emozioni fin dai primi anni di vita. I gruppi di mutuo-aiuto sono supportati da una figura competente che insegna a gestire le emozioni in eccesso spiegando cosa sono e da cosa vengono generate”.
Emozioni represse generano frustrazione
“Le emozioni generano paura quando si è cresciuti in un ambiente che ha trasmesso un’idea errata dell’emotività, come se fosse un pericolo e, quindi, da reprimere. Questo atteggiamento è frutto soprattutto del comportamento dei genitori e del loro modo di esprimere l’emotività. La forma in cui viviamo o giudichiamo le emozioni da adulti dipende esclusivamente dagli esempi e dall’educazione emotiva ricevuta da bambini” spiega la dottoressa Santarelli. “Ci sono famiglie in cui, per esempio, si respira tristezza e timore a parlare.
Se, invece, fin da piccoli viene insegnato il poter esprimersi liberamente, senza rischiare di essere giudicati, da adulti si avrà un rapporto più sereno con il proprio mondo emotivo.