Danza: benefici per la pressione alta

Vito Girelli
  • Dott. in Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa

Chi è attento al proprio cuore lo sa: impossibile restare fermi! La sedentarietà, stando ai dati diffusi dall’OMS, è la causa del decesso annuale di 3,2 milioni le persone, ed il quarto dei principali fattori di rischio delle malattie non trasmissibili come ad esempio le patologie cardiovascolari, che per l’80% potrebbero essere prevenute o gestite.

Danza

A parte la necessità di modificare le “insane” abitudini del proprio stile di vita (consumo di alcool, fumo, alimentazione scorretta etc.), sappiamo tutti che per mantenere in salute il cuore l’attività fisica riveste un ruolo primario.

Quello che in molti ignorano è che tra gli esercizi fisici utili a prevenire e combattere l’ipertensione rientra anche la danza. Una terapia “trasversale” ben vista dai maggiori esperti europei e dalle linee guida che suggeriscono di praticare un esercizio aerobico dinamico per 30-45 minuti 3-4 volte a settimana, ad un livello di intensità pari al 50-70% della massima capacità di carico lavorativo.

I benefici del ballo sono stati riconosciuti anche dagli esperti convenuti a Napoli per il Congresso della Società Italiana Per la Prevenzione Cardiovascolare  (SIPREC).

La danza come aiuto per il corpo e il cuore

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A prescindere dalla disciplina praticata, danzare contribuisce a ridurre la pressione arteriosa e a prevenire lo sviluppo di coronaropatie e rischi cardiovascolari, oltre a migliorare forza e resistenza muscolare, agilità, equilibrio e coordinazione, e prevenire l’osteoporosi come confermano recenti studi internazionali.

Senza considerare il vantaggio di riuscire ad “attrarre” tutti i target di pazienti. “In generale possiamo dire che gli sport più indicati per questo tipo di pazienti sono quelli con metabolismo aerobico – di resistenza piuttosto che di potenza – e a medio o basso impegno cardiocircolatorio – spiega il  prof. Massimo Volpe, professore ordinario di cardiologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università “La Sapienza” di Roma -.

La danza non ha solo il pregio di possedere queste caratteristiche, ma porta a chi la pratica anche i benefici psicologici derivanti dalla sua natura piacevole e divertente, sia se praticata da soli sia in compagnia. Può essere percepita infatti come un hobby piuttosto che come uno sforzo fisico imposto o una terapia, ed ha così tanti stili e forme che può essere adattata a qualunque età e condizione”.