Denti bianchi: tutti i trattamenti disponibili
Con la consulenza del dott. Andrea Casasco, responsabile dell’equipe di odontoiatria del Centro Diagnostico Italiano di Milano, oggi scopriamo le tecniche più diffuse per aver un sorriso smagliante e sano!
Sono tante le tecniche diffuse sul mercato, diverse tra loro per caratteristiche, durata e costi. Ma sono davvero tutte efficaci? E hanno controindicazioni?
“Possono dare fastidi come ipersensibilità dentale e irritazione della bocca se non vengono utilizzate nel modo corretto o l’uso è protratto per lungo tempo, più del dovuto. Non succede, invece, quando lo sbiancamento è eseguito dal dentista, perché sotto attento controllo medico”
spiega il dottor Casasco.
Il kit fai da te
Sono dentifrici, colluttori o kit con strisce, pennelli, penne o mascherine da applicare sui denti. Il principio attivo è il clorito di sodio o l’acqua ossigenata (in questo caso si può trovare solo in farmacia).
Sono sostanze chimiche “sbiancanti” che penetrano all’interno del dente per arrivare fino alla dentina, da cui dipende il colore. Alcune indagini (come quella di Altroconsumo) hanno evidenziato una “potenza” inferiore per i prodotti a base di clorito di sodio, meno efficaci rispetto a quelli con acqua ossigenata.
Un po’ meno validi anche gli applicatori a pennello rispetto a quelli da posizionare con mascherine o strisce, perché il principio attivo resta a contatto con il dente per un tempo inferiore e viene rimosso dalla saliva.
Dentifrici e colluttori prevengono l’ingiallimento dei denti, ma si deve continuare a utilizzarli.
Pro: non costano molto (dai 3/10 euro per i dentifrici e colluttori fino a 80/100 euro per i kit).
Contro: strisce e gel offrono qualche tono di bianco in più e correggono macchie lievi come quelle da caffè, ma solo per la durata del trattamento (6 mesi circa).
Mascherine professionali per la notte
Si tratta di mascherine speciali fornite dal dentista e create ad hoc, in modo che aderiscano perfettamente all’arcata dentaria. S’indossano tutta la notte, per due-tre settimane, applicando all’interno un gel a base di acqua ossigenata, lo stesso ingrediente dei kit fai-da-te, ma, qui, in percentuali più elevate (e più efficaci).
Il trattamento si può eseguire anche in studio dal dentista, ma è sconsigliato: si deve rimanere almeno 60 minuti a bocca aperta per tre-quattro sedute e dà risultati inferiori a quello domiciliare.
Pro: sono efficaci e durano circa due anni. Rappresentano la soluzione migliore, ideale per qualità-prezzo-efficacia.
Contro: l’investimento iniziale è elevato (la mascherina personalizzata viene circa 400 euro, cui aggiungere un gel da 20-50 euro circa). A loro favore gioca il fatto che dopo qualche anno si può ripetere lo sbiancamento acquistando solo il gel.
Non si può usare su protesi, carie, otturazioni o gengive infiammate. Fumo, vino rosso, tè e caffè macchiano e vanno evitati subito dopo lo sbiancamento (se si desidera un bianco sorriso).
Denti bianchi? Prova con il laser
Il laser si esegue solo dal dentista. Si applica sui denti un gel sbiancante a base di acqua ossigenata e, uno a uno, su ogni dente, si passa poi il laser che, grazie al calore, accelera la penetrazione della sostanza chimica riducendo “la sosta” sulla poltrona del dentista a un’unica seduta di circa mezz’ora.
I denti possono diventare ipersensibili per i quattro giorni successivi al trattamento per cui si consiglia una cura con fluoro. Spesso si deve proseguire lo sbiancamento a casa con mascherine per altre due-tre settimane per ottenere un risultato duraturo.
Pro: È efficace (tanto quanto le mascherine professionali) e dura circa due anni.
Contro: Costa circa 500 euro. I denti possono diventare ipersensibili per i quattro giorni successivi al trattamento per cui si consiglia una cura con fluoro. Spesso si deve proseguire lo sbiancamento a casa con mascherine per altre 2/3 settimane per ottenere un risultato duraturo.