Trattamenti per le gambe: quale scegliere?

Se uno stile di vita corretto non basta ad eliminare tutti i fastidiosi inestetismi alle gambe ecco alcuni trattamenti che possono aiutare le donne. Scopriamo insieme quali sono e quali benefici apportano.

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Non sempre corretti stili di vita, giusta alimentazione e attività fisica bastano per prevenire o eliminare gli gli inestetismi delle gambe, come capillari o cellulite. In certi casi, bisogna ricorrere a pratiche di tipo estetico, da valutare con esperti da caso a caso.

C’è solo l’imbarazzo della scelta: si va dalla mesoterapia al massaggio, passando per la radiofrequenza, il laser e gli ultrasuoni. Non è facile scegliere la procedura non chirurgica più adeguata. Vediamo assieme le pratiche più efficace e quali sono i casi in cui si possono adottare.

Carbossiterapia

Indicata per le celluliti in fase iniziale o lievi, senza rilassamento dei tessuti. Consiste in micro-iniezioni di anidride carbonica (migliora l’edema, ossia il ristagno di liquidi nelle gambe) nel grasso superficiale. I risultati si vedono dopo 10 sedute settimanali. Da evitare se la cute è infiammata.

Mesoterapia

Prevede l’uso di aghi per iniettare una soluzione di farmaci che migliorano la circolazione e riducono l’edema. Si eseguono a livello intradermico, quindi rimanendo su uno stato superficiale della gamba. Non serve anestesia e il fastidio è minimo. Servono almeno 10 sedute più una mensile per il mantenimento.

Cavitazione

Procedimento non chirurgico e poco doloroso, che usa gli effetti degli ultrasuoni. Il grasso viene infiltrato con soluzione fisiologica e quindi arricchito di liquidi. Gli ultrasuoni dall’esterno provocano un’“ebollizione fredda” (cavitazione) che determina una rottura delle cellule adipose. I grassi vengono poi espulsi con l’urina. Metodo definitivo fintanto che il paziente non ingrassa nuovamente, non lascia cicatrici ed è efficace nei casi di depositi adiposi ridotti. Le sedute (15/40 minuti) variano da 6 a 8 a distanza di 7/15 giorni una dall’altra.

Woman having hair removal procedure on leg applying wax strip

Radiofrequenza

Attraverso il riscaldamento dei tessuti compatta il collagene e danneggia il tessuto adiposo, riducendolo di volume. Utile per ridare tono alle gambe in caso di piccoli rilassamenti, è indolore: se si sente fastidio, è paragonabile a quello di una puntura sulla coscia. Controindicato per chi ha protesi metalliche e pacemaker, si usa una sonda che emette radiofrequenze. Il ciclo prevede 8/10 sedute.

Lipoaspirazione

Si tratta di un intervento chirurgico vero e proprio che consiste nell’aspirare con piccole cannule il tessuto adiposo in eccesso. Chi sceglie questo trattamento deve rivolgersi a un chirurgo plastico. Controindicato in pazienti grassi (non è un intervento per dimagrire!), basta una sola seduta. Eventualmente si può fare un piccolo ritocco dopo 6 mesi, un anno.

Laserlipolisi o liposcultura

È una particolare tecnica di liposuzione. Consiste in un trattamento laser soft, eseguito in anestesia locale. Nel tessuto adiposo in eccesso, si inserisce una fibra ottica contenuta in una cannula del diametro di 1,5 millimetri. Indicato solo per piccoli accumuli di grasso, controindicato nei soggetti con cellulite avanzata, consente d’intervenire “dall’interno”. Di solito in una o due sedute (da 60 minuti ciascuna) si apprezzano i risultati.

Scerosanti e laser

Adatti per i capillari, entrambi i trattamenti, se ben impiegati, danno ottimi risultati. La sclerosante prevede d’infiltrare, senza dolore, nei singoli capillari delle sostanze chimiche irritanti che ne determinano la chiusura, formando una sorta di tappo nella vena. Il laser, invece, interviene sul sangue, provocando la morte del capillare. Il sangue all’interno, scompare lentamente. È bene sapere che questo rimedio ha dei limiti in caso di vene varicose. Da usare in base alla loro grandezza.