Silicone liquido: rischi e avvertenze

Vito Girelli
  • Dott. in Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa

Il sogno di avere labbra più carnose, per molte donne può trasformarsi in un incubo, come i tanti casi raccontati da trasmissioni televisive come Report, Le Iene, Mattino 5 e ancora molti altri che restano lontani dai riflettori. Nonostante sia vietato in Italia dal 1992, il silicone liquido continua a essere utilizzato da medici senza scrupoli che lo iniettano nelle labbra a pazienti inconsapevoli.

Labbra

“Nel migliore dei casi il silicone liquido produce risultati eccessivi e poco naturali, ma spesso può causare, subito o a distanza di anni, granulomi o infezioni”, spiegano Raffaele Rauso e Pierfrancesco Bove di ChirurgiadellaBellezza, tra i pochi a rimuovere la sostanza dalle labbra delle pazienti. La “rimozione”, infatti è a tutti gli effetti un intervento chirurgico, e come tale non privo di rischi e incognite.

Nonostante le pazienti si sentano spesso dire che purtroppo non c’è niente da fare, per i due specialisti “intervenire chirurgicamente è possibile”.

La storia di Giovanna Mele, sfigurata dal silicone liquido

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È quanto accaduto a Giovanna Mele, 30enne di Napoli, che otto anni fa ha deciso di recarsi da un medico per avere delle labbra più carnose. “Ero poco più che ventenne e non mi piacevano le mie labbra sottili.

Per questo sono andata da un medico noto in città, chiedendo un filler non permanente e naturale. Invece è iniziato il mio calvario: pochi giorni dopo il trattamento, le labbra hanno iniziato a gonfiarsi in modo asimmetrico e si sono formati dei granulomi. Ho iniziato quindi una trafila di visite da specialisti che erano concordi nel dire che mi era stato iniettato del silicone liquido, una sostanza vietata in Italia da oltre vent’anni, impossibile da togliere”. Giovanna Mele si è anche sottoposta a tre operazioni in una struttura pubblica per rimuoverlo, ma il risultato non è migliorato, anzi è peggiorato: non solo il silicone liquido non era stato rimosso, ma si erano create delle brutte cicatrici.

“La sofferenza è stata anche psicologica, perché io, che lavoro come commessa, non avevo più il coraggio di truccarmi ed ero a disagio nel farmi vedere in pubblico – racconta sempre Giovanna–. Non mi sono però arresa, e un anno fa mi sono rivolta a ChirurgiadellaBellezza: mi hanno seguita con professionalità prima, durante e dopo l’operazione. Non finirò mai di ringraziarli”.

L’intervento, reso tecnicamente complesso dal fatto che le labbra sanguinano molto durante l’operazione, è stato aggravato anche dal fatto che “in un caso come quello di Giovanna, dove c’erano già stati tentativi di rimozione del silicone, rioperare un’altra volta è molto più complicato”.

Per restituirle il sorriso, i due chirurghi hanno dovuto rimodellare le labbra con tecniche complesse: “Un altro grande problema –  spiegano Rauso e Bove – è nato dalla resezione di tessuto proprio della paziente, nel quale il silicone si era intersecato. Abbiamo dovuto girare un lembo di muscolo orbicolare per cercare di limitare il gap che si era formato”.

Infine, per rendere la cicatrice invisibile, gli specialisti sono intervenuti sulla zona di transizione tra la mucosa umida e secca che caratterizza i tessuti labiali. Il tutto si è svolto in sedazione completa.

Da diversi anni, finalmente, Giovanna Mele è tornata a sorridere.