Pelle: come difendersi dai cambiamenti climatici

Anna Vitale
  • Laureata in Scienze della Comunicazione digitale e d’impresa
  • Responsabile di redazione

Con l’arrivo della primavera per salvaguardare la propria pelle è necessario fare attenzione ai cambiamenti climatici. Bisogna quindi proteggersi adeguatamente sia dal freddo che dal caldo; vediamo insieme in che modo grazie all’aiuto di Gabriella Fabbrocini docente in dermatologia.

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Con l’arrivo dei primi tepori primaverili si incominciano a scoprire i primi centimetri di pelle che, rimasti nascosti da spessi strati di vestiti durante la lunga stagione invernale, risultano ora più sensibili. La professoressa Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia e venereologia presso l’Università di Napoli “Federico II”, avverte:

“I primi giorni di primavera si accompagnano a improvvisi sbalzi di temperatura, notevoli escursioni termiche che mettono a dura prova l’idratazione cutanea, danneggiando soprattutto i soggetti già affetti da couperose, aumentandone l’iperattività vasomotoria”.

Chi non soffre di questa patologia può allora restare tranquillo?

“Niente affatto – precisa la dermatologa – il cambio del clima è per tutti dannoso, perché la pelle rallenta fisiologicamente i cicli vitali, si rinnova più lentamente e appare più secca”.

E cosa fare con l’arrivo dell’estate?

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“La stagione estiva può risultare benefica per certe malattie dell’epidermide, quali ad esempio l’acne: i raggi ultravioletti hanno, infatti, un’azione disinfettante e la pelle abbronzata nasconde sicuramente meglio questo inestetismo”, dichiara la Fabbrocini.

È meglio però non abbassare mai la guardia, il pericolo è sempre in agguato: l’uso improprio di solari e l’ispessimento della pelle dovuto ai raggi UV possono addirittura indurre a un peggioramento del quadro clinico al ritorno dalle vacanze:

“Senza trascurare che il periodo estivo è particolarmente rischioso per le persone con pelle delicata e sensibile, maggiormente soggetta a ustioni e scottature. È bene, inoltre, prestare sempre attenzione anche ai raggi indiretti del sole, che possono penetrare attraverso il vetro, le nuvole, l’acqua e i vestiti”.

Non va sottovalutata neanche la pericolosità di agenti atmosferici, come il vento e la pioggia, che non sono legati a una stagionalità precisa ma costituiscono un pericolo per l’epidermide durante tutto l’arco dell’anno.

“Le variazioni della potenza dei raggi solari, l’aumento della temperatura e la variazione della frequenza delle precipitazioni possono portare a cambiamenti nella distribuzione geografica di alcune malattie infettive, aumentando così la loro diffusione a livello mondiale”.

Come difendersi dagli sbalzi climatici?

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La specialista conclude spiegando come difendersi dagli sbalzi termici:

“Gli accorgimenti da seguire per vivere con serenità i cambiamenti climatici e stagionali sono semplici. Da un lato utilizzare un’adeguata fotoprotezione durante i periodi estivi, dall’altro proteggersi dal freddo, non solo con appositi indumenti ma anche con creme-barriera, prodotti idratanti e nutrienti. Inoltre, rivolgendosi sempre allo specialista per affrontare al meglio le malattie cutanee”.