Occhi: un filler contro borse e occhiaie
Con la consulenza del dottor Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico presso Oculoplastica Bernardini (studi privati a Genova, Milano e Torino) oggi parliamo di come un filler può aiutarci a sconfiggere borse e occhiaie.
Nessuno mette in dubbio che la bellezza sia un dono di natura ma è pur vero che oggi tanti inestetismi possono essere corretti. Tra tutti, borse palpebrali, occhiaie e solco lacrimale pronunciato incidono pesantemente sull’estetica dello sguardo, conferendogli un’aria preoccupata, stanca, in poche parole sfiorita, per non dire invecchiata.
Per rinfrescare l’aspetto, bisogna iniziare da lì, e non è necessario intervenire chirurgicamente o almeno non subito.
Uno studio da poco pubblicato sulla rivista scientifica Ophthalmic Plastic and Reconstructive Surgery Journal ha dimostrato, infatti, che un filler di ultimissima generazione a base di idrossiapatite di calcio, totalmente naturale e biocompatibile perché composto da minerali del corpo umano, è particolarmente indicato per eliminare i problemi di tutta l’area palpebrale, anche per i pazienti giovani.
Trattandosi di una delle zone più delicate del volto, data la sottigliezza della pelle e l’importante funzione dell’organo nobile che vi appartiene, non è il caso di affidarsi a mani non qualificate e a strutture che non offrono sufficienti garanzie pur di risparmiare.
Ecco perché ci rivolgiamo allo specialista capace di offrire una garanzia in più: il chirurgo oculoplastico. Il dottor Francesco Bernardini opera in questo settore ultraspecialistico dell’oculistica, considerato di riferimento per tutta la porzione intorno gli occhi (unità estetica perioculare), e ha competenze oftalmologiche apprese negli Stati Uniti dove la chirurgia oculoplastica è una specialità diffusa.
In Italia, sono pochi a conoscerla e pochissimi la praticano: lui è uno di questi.
Occhiaie e borse: quali le cause?
Stress, poche ore di sonno, una cattiva alimentazione, troppo tempo davanti allo schermo del computer etc. Le cause riconducibili agli inestetismi sono multi-fattoriali e non ancora ben conosciute.
Borse e occhiaie, ad esempio, sono molto frequenti in uomini e donne, indipendentemente dall’età, con delle differenze: le occhiaie interessano maggiormente i giovani, le borse gli anziani. Il colore scuro della pelle delle palpebre, causa dei famosi cerchi scuri, può dipendere da due ragioni:
1. La pelle delle palpebre è naturalmente iperpigmentata rispetto a quella delle guance, ed in alcuni casi questa iperpigmentazione è molto accentuata;
2. La pelle delle palpebre è la pelle più sottile del corpo umano e sotto di essa è presente un tessuto molto vascolare (quindi scuro) come il muscolo orbicolare. Nel punto di passaggio tra guancia e palpebra il muscolo è spesso, e quindi più visibile in trasparenza.
Le borse sono erniazioni di grasso, normalmente presente a protezione dell’occhio, accentuate dal processo d’invecchiamento per il cedimento dei setti che le mantengono nella loro sede naturale.
La presenza della borsa (percepita come un’area di ‘troppo pieno’) sottolinea l’evidenza del solco lacrimale (percepito come ‘troppo vuoto’) e viceversa.
Le borse, inoltre, proiettando ombra sul solco lacrimale marcano ancor più lo scuro. Quanto al solco lacrimale, il difetto di volume fa parte delle normali ‘pieghe’ della pelle del viso, ma quando particolarmente visibile determina un approfondimento che ‘rimane in ombra’ rispetto alle luci ambientali, accentuando il colore scuro.
La perdita dei volumi nella regione della guancia ha un ruolo determinante nel favorire la formazione delle occhiaie, da qui il riconoscimento del ruolo dei filler per correggere la perdita di volume.
Filler: come agisce
Il filler ‘riempie’ il ‘troppo vuoto’, facendo apparire meno visibili anche le borse, non eliminate ma solo nascoste pareggiando il vuoto con il pieno, e quindi meno percepibili. Il successo del Radiesse sui cerchi scuri è dovuto al colore bianco del prodotto che, iniettato, rende meno scura la pelle di questa regione.
“Attenzione – avverte lo specialista – perché la tecnica d’iniezione è fondamentale, e se fatta troppo in superficie provoca uno sbiancamento eccessivo e poco gradevole”.
Cosa è bene sapere sulla sostanza
Il termine esatto indica “dermal filler”, ossia “riempitivo cutaneo”. Si tratta di materiali di diversa natura (tutti biocompatibili) che iniettati nel derma occupano uno spazio variabile secondo la loro densità. Oggi ne disponiamo due tipi:
- l’acido ialuronico, trasparente e idrofilico (ossia, che funziona richiamando acqua nei tessuti)
- l’idrossiapatite di calcio (unico prodotto commerciale con marchio CE, approvato dalla FDA, è il Radiesse).
L’idrossiapatite di calcio è un costituente naturale dell’organismo, alla base della formazione di ossa e denti, ed è usato in medicina da molti anni.
Reso microparticolato (particelle microscopiche), e veicolato da un ‘carrier’ (gel trasportatore), funziona stimolando la produzione di collagene.
Sia acido ialuronico che idrossiapatite di calcio sono prodotti sicuri se il materiale ha una certificazione CE. I rischi sono legati nel caso dell’acido ialuronico all’uso di sottoprodotti a basso costo, di origine non certificata.
Parlando dei prodotti sicuri sul mercato, oggi, questi due filler non hanno rischi o controindicazioni assolute. Non sono allergenici, ma le loro indicazioni in ciascun paziente vanno valutate in maniera specifica per assicurare un risultato ottimale.