Mastoplastica additiva: la tecnica in sole 24h

Arianna Preciballe
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

Con la consulenza del dottor Sergio Noviello, Chirurgo Estetico, Specialista in Microchirurgia e Chirurgia Sperimentale – Certificato dal Board della World Academy of Cosmetic Surgery. Presidente della SIMOE – Società Italiana Medici Chirurghi e Operatori dell’Estetica parliamo mastoplastica additiva. Per le ultime tecniche bastano 24h!

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Quando si mette a tavolino il desiderio di affrontare un intervento di chirurgia estetica, i timori iniziali riguardano essenzialmente la riuscita dell’operazione: “Rimarrò soddisfatta?”, “Mi cambierà troppo?”, “Apparirò diversa?”, “E se poi non mi piaccio più?”.

Ve lo diciamo subito: le domande non troveranno mai risposta, nessuno specialista potrà rasserenarvi fornendovi garanzie sicure. Superate le prime preuccupazioni, a spaventare in altrettanto modo è, e a ragion veduta, anche il post.

Perché ammesso si trovi il coraggio necessario al grande passo, sostenuto sempre, a monte, da un forte disagio, c’è poi da valutare le conseguenze riportate di routine dalle operazioni: edemi, dolore, tempi di recupero etc.

Tutte difficoltà che concorrono ad allontanare i tempi di ripresa dagli abituali ritmi quotidiani, e il più delle volte fanno tornare le indecise sui propri passi. In quest’ottica, la tecnica di cui vogliamo parlare può segnare davvero la differenza.

Si chiama “Chirurgia Estetica Bat” ed è una procedura messa a punto dal dottor Sergio Noviello, Presidente della SIMOE – Società Italiana Medici Chirurghi e Operatori dell’Estetica, per rendere più fluide quelle operazioni che fino adesso hanno previsto nel post un impegno attivo del paziente, correlato anche da una discreta pazienza.

Per saperne di più, abbiamo rivolto alcune domande al suo autore che, a proposito delle sopra menzionate e più che legittime angosce, tiene a precisare:

“Nella mia esperienza ci si interroga molto sul ‘cambiamento’ riportato dai pazienti nella fase successiva alle operazioni. Ritengo quanto mai necessario spendere il giusto tempo nell’informarli adeguatamente sui possibili risultati, spesso legati alle condizioni di partenza. Le sorprese non sono mai gradite in chirurgia. La parola d’ordine è: equilibrio e naturalezza”.

La tecnica

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Con la definizione ‘Chirurgia Estetica Bat’ s’intendono una serie di innovative e specifiche tecniche chirurgiche ambulatoriali, eseguite in anestesia locale con sedazione. Tra queste sono comprese la mastoplastica additiva, il lifting, la blefaroplastica e la miniaddominoplastica.

I pazienti sottoposti a interventi di chirurgia estetica con tale modalità necessitano di un tempo di recupero postoperatorio di sole 24/48 ore. Talmente breve, quindi, da far coniare allo specialista un nuovo termine in uso per l’aumento del seno: Mastoplastica Additiva One Day.

“Il disagio dopo l’intervento e la necessità di riposo sono ridotti in modo rilevante rispetto alle tecniche tradizionali, perché si limita la perdita di sangue intraoperatoria, principale responsabile dei fenomeni postoperatori e si riducono al minimo i traumi dei tessuti. L’impiego di tali tecniche, fa si che la maggior parte delle nostre pazienti è in grado di sollevare le braccia in alto, sopra la testa, prima di lasciare l’ambulatorio”

spiega lo specialista. Da queste considerazioni l’utilizzo dell’acronimo BAT (Bloodless Atraumatic Technique), ispirato dal dottor Jhon Tebbets, da cui il dr. Noviello ha appreso i primi insegnamenti, e la cui traduzione è ‘tecnica atraumatica esangue’. 

Per quali interventi è indicata?

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La tecnica può essere applicata sempre, indipendentemente dalle caratteristiche dei pazienti, in tutte le operazioni di mastoplastica additiva (aumento del seno), lifting (ringiovanimento del volto), blefaroplastica (ringiovanimento della regione palpebrale), o miniaddominoplastica (correzione di lassità addominale).

“Oltre i quattro interventi menzionati è possibile che in un prossimo futuro tali soluzioni chirurgiche siano trasferite anche ad altri campi della chirurgia con prevedibili riduzioni dei tempi di guarigione e di degenza e, in maniera direttamente proporzionale, dei costi

segnala Noviello.