Chirurgia estetica: il lifting ideale non esiste

Arianna Preciballe
  • Appassionata di Gossip e Tv
  • Laureata presso il NID - Nuovo Istituto Design

“Il lifting ideale non esiste”, ad affermarlo è Renato Calabria, chirurgo plastico che opera a Beverly Hills, Milano e Roma e docente presso il Department of Plastic Surgery at the University of Southern California. Ecco cosa ci ha spiegato. 

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Di fronte ai dati emersi da un sondaggio online, condotto su un panel di pazienti europei e americani sottoposti a interventi di chirurgia estetica nell’ultimo anno al fine di far luce sulle false “credenze” popolari, più diffuse nel settore lo specialista ha spiegato che non esiste il lifting perfetto.

Tra questi “miti” errati al primo posto l’età: il 38% degli intervistati, europei, ritiene giusto sottoporsi al lifting solo dopo i 60 anni.

Al secondo posto, la paura dell’anestesia (per il 30% degli interrogati). Per il 27% del campione il lifting orizzontale è ritenuto più efficace di quello verticale; mentre il 19% degli interpellati preferisce sottoporsi alle punturine di riempitivi piuttosto che a un vero e proprio intervento chirurgico. Infine il 15% degli intervistati s’ispira ai volti dei VIP che vede sui giornali.

Lifting: le parole di Renato Calabria

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“È sbagliato sottoporsi a un intervento chirurgico a 60 anni, in quanto la pelle non è più molto elastica, intervenendo a quest’età risulta quindi più evidente la differenza tra il prima e il dopo, dando così un effetto innaturale.

Anche la paura dell’anestesia è infondata, in quanto un check-up pre-operatorio completo riduce al minimo le possibilità di eventuali complicanze in sala operatoria. Il lifting orizzontale non è da considerarsi il più efficace in quanto non considera che il viso è sottoposto ad un invecchiamento totale, non localizzato, quindi con esso si risolve il rilassamento di una singola zona del volto.”

ha spiegato il famoso chirurgo plastico.

“In Europa c’è una certa riluttanza all’intervento chirurgico in generale, specialmente nel viso, perché si vedono esempi di visi rifatti non molto rassicuranti, per cui l’approccio dei pazienti è più conservativo, nel senso che si tende a preferire un ringiovanimento con filler; in realtà insistere con riempitivi, quali acido ialuronico, o acido polilattico, porta ad avere un viso disarmonico, palesemente rifatto.

Un altro modo per creare disarmonia nel viso è dato dal voler copiare l’aspetto di qualche VIP: ogni viso è diverso per forma, volumi e caratteristiche della pelle: il lifting ideale non esiste”