Pancia piatta: consigli alimentari e dieta per sgonfiare l’addome
Circa 12 milioni di italiani sono alle prese con la pancia gonfia. Un problema non solo estetico dal momento che nel quotidiano compromette la qualità di vita per il fastidio e il dolore che può determinare. Ecco alcuni consigli per eliminarla.
Ad aiutarci a dare l’addio alla pancia gonfia arriva ora una dieta “scientifica”, sottoposta allo stesso genere di studi con cui si valutano i farmaci.
In pratica, si tratta di eliminare gli alimenti che fermentano troppo nell’organismo, i cosiddetti FODMAP, privilegiando quelli a minor indice di fermentazione. Sebbene una dieta tanto complessa richieda l’esperienza di un medico competente, c’è però qualche consiglio immediato alla portata di tutti.
Pancia piatta? Ecco come!
Vediamo per prima cosa qualche cibo utile per sgonfiare la pancia:
- Scegliere tra cereali, farro e prodotti senza glutine;
- Preferire i formaggi duri e stagionati, il latte delattosato, di soia o di riso;
- Mettere nel piatto sempre la frutta e in particolare la banana, il mirtillo, il pompelmo, il kiwi, il mandarino, il limone, l’arancia, l’uva, il lampone, la fragola;
- Spazio alla verdura: sedano, peperoni, melanzane, lattuga, fagiolini e zucca;
- Mangiare il pomodoro, ricco di licopene;
- Come dolcificanti preferire saccarosio, glucosio, sciroppo d’acero e dolcificanti che non terminano in ‘–olo’.
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In secondo luogo osserviamo i cibi da evitare o limitare, perché ad alto contenuto di FODMAP:
- Tra i cereali: frumento e segale (pane, pasta, couscous, cracker, biscotti).
- Tra la frutta: mele, pere, albicocche, ciliegie, pesche, mango, anguria, cachi, susine, prugna.
- Tra i dolcificanti: miele, fruttosio e sciroppo di mais, sorbitolo, mannitolo, xilitolo.
- Latte e formaggi morbidi e freschi (come la ricotta).
- Tra le verdure: carciofi, asparagi, barbabietole, cavolini di Bruxelles, broccoli, cavolo, cavolfiore, finocchio, aglio, scalogno, funghi, piselli.
- Tra i legumi: ceci, lenticchie, fagioli, fave
L’efficacia della dieta è stata dimostrata da uno studio italiano messo a punto dal professor Enrico Stefano Corazzieri, gastroenterologo dell’Università La Sapienza di Roma.
Già sottoposta al vaglio della “Digestive Disease Week” di Washington, è sta appena presentata all’EXPO di Milano in occasione del workshop “La migliore educazione alimentare”.
