Celiachia: quando si diventa intolleranti
La celiachia o malattia celiaca è un’intolleranza permanente al glutine, un complesso di sostanze azotate (proteina) contenuta in molti cereali. In Italia è riconosciuta come malattia sociale, tant’è che si stima colpisca 400-600000 italiani, cioè una persona ogni 100-150. Vediamo insieme le principali cause di questa condizione.
Contrariamente a quanto molti credono, la celiachia può manifestarsi non solo da bambini, ma in ogni epoca della vita. Si tratta di un’intolleranza permanente del sistema immunitario al glutine, una proteina contenuta in molti cereali che è in aumento in tutto il mondo proprio nella fascia d’età adulta.
Celiachia: sempre più italiani coinvolti
Come abbiamo già accennato, la celiachia è una condizione di intolleranza permanente nei confronti del glutine. Questa proteina si forma nel momento dell’impasto con l’acqua, e si può trovare nella farina di alcuni cereali. I principali cereali che contengono glutine sono frumento, farro, kamut, avena, orzo, segale, spelta e triticale.
Questa condizione è in aumento in tutto il modo, anche in Italia. Lo conferma anche una ricerca condotta presso la Mayo Clinic che dimostra come la prevalenza del disturbo sia quadruplicata rispetto a soli 50 anni fa, tanto che ora ne soffre una persona su cento.
Le parole dell’esperto
“Negli adulti si manifesta in modo più o meno acuto, spesso dopo un evento stressante quale una gravidanza, un intervento chirurgico o un’infezione intestinale”. Queste le parole del dottor Giuseppe Caula, gastroenterologo presso la divisione di Medicina Interna Presidio Ospedaliero Valdese di Torino. “È necessario però che ci sia la predisposizione genetica, infatti la celiachia è circa 10 volte più comune nei parenti di primo grado rispetto alla popolazione generale”.
In chi è geneticamente predisposto, l’assunzione di alimenti contenenti glutine o tracce di glutine induce una reazione immunitaria anomala dell’intestino tenue che provoca una sua infiammazione cronica. La conseguenza è la riduzione o la scomparsa dei villi intestinali che hanno la funzione di assorbire dagli alimenti le sostanze nutritive essenziali e questo compromette lo stato di nutrizione.