Alimentazione corretta negli anziani
Spesso si pensa erroneamente che la dieta degli anziani debba essere restrittiva. Invece, a meno che non ce ne sia l’esigenza per motivi di salute, gli anziani dovrebbero continuare a seguire una dieta varia ed equilibrata, semplicemente diminuendo le porzioni
Se l’individuo in età avanzata è sano non c’è alcuna ragione che debba esser sottoposto a ristrettezze alimentari, ma deve solo adeguare le porzioni al suo dispendio energetico.
Con l’avanzare dell’età varia il fabbisogno energetico
La composizione corporea di un individuo varia con la sua età: un soggetto anziano presenta un aumento di circa il 35% di tessuto adiposo, che si localizza principalmente a livello addominale; una diminuzione dell’8% del volume plasmatico e del 17% dell’acqua corporea totale; si osserva, inoltre, una perdita del 40% della massa muscolare.
Tutto ciò è accompagnato da una riduzione del metabolismo basale pari all’8% tra i 50-70 anni e al 7-10% tra i 70-80 anni. Se al cambiamento della composizione corporea aggiungiamo la minor attività fisica dovuta alla sedentarietà o alla immobilità forzata, la spesa energetica dell’individuo risulta maggiormente ridotta.
Queste normali variazioni fisiologiche richiedono degli accorgimenti dietetici quantitativi, non necessariamente accompagnati da rinunce ma solo da scelte alimentari che assicurino il mantenimento del giusto peso.
L’importanza di una dieta varia
Non esistono cibi buoni o cattivi, il loro effetto dipende dalla quantità che ne assumiamo. Variando giornalmente i cibi che mettiamo a tavola, assicuriamo al nostro organismo tutti i nutrienti indispensabili per il mantenimento di un buono stato di salute.
Inoltre, la diversificazione delle scelte alimentari è necessaria anche perché non esiste un alimento completo che da solo sia in grado di soddisfare tutte le nostre esigenze nutritive.
Per l’anziano, il fabbisogno proteico consigliato è pari allo 0.8-1 g/Kg. Un introito proteico non adeguato ha effetti negativi sull’organismo: un apporto eccessivo favorisce la perdita di calcio.
È ben noto come le diete iperproteiche favoriscano una condizione di ipercalciuria, ovvero l’escrezione di calcio con le urine.
Ma nello stesso tempo occorre non ridurre drasticamente assunzione di alimenti proteici perché si rischia, a sua volta, di ridurre l’assunzione di altri minerali quali ferro e zinco.