Con la collaborazione del dott. Daniele Fasano, del Capitolo di Estetica della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, SICPRE
Secondo l’autorevole American Society of Plastic Surgeons, ASPS, dal 2000 al 2012 il lifting delle braccia ha registrato una crescita superiore al 4.000%. A buon diritto, l’intervento che permette di eliminare i tessuti in eccesso, responsabili dell’effetto “tendina”, è stato incluso tra i trend emergenti. E in Italia? Anche da noi cresce l’attenzione all’estetica delle braccia? «Sicuramente sì – dice Daniele Fasano, del Capitolo di Estetica della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, SICPRE – anche se bisogna tener conto che si tratta comunque di numeri molto piccoli». Per dare un’idea, negli States, nel 2012 i lifting delle braccia sono stati 15.000, una cifra molto lontana dalle 286.000 unità dell’intervento di aumento del seno, il primo in classifica. Dice ancora Fasano: «Attenzione, però: in Italia mi sembra che crescano più le richieste degli interventi veri e propri. Nel costante incremento dell’attenzione verso il corpo, si prendono in considerazione ritocchi ai quali prima neanche si pensava. E se per ora, soprattutto, se ne parla e ci si informa, sono certo che con gli anni si passerà dal dire al fare». Contribuiscono a rendere l’argomento braccia così di moda “testimonial” come Sharon Stone e Madonna, sempre assolutamente toniche. E, soprattutto, la first lady Michelle Obama, i cui arti superiori sono continuamente celebrati ed esibiti in strategici abitini smanicati.
I diversi casi
Se Michelle deve soprattutto dire grazie a madre natura (il difetto è dato dal fisiologico rilassamento dei tessuti delle braccia), chi non ha la sua fortuna può ricorrere alla chirurgia. «Quando i tessuti in eccesso sono pochi – dice ancora Fasano – si ricorre al minilifting ascellare, intervento in anestesia locale che lascia una cicatrice piccola e naturalmente poco visibile». In alternativa, c’è il lifting vero e proprio, con un’incisione a T nell’ascella, estesa poi nella “zona d’ombra” che si trova tra la parte anteriore e quella posteriore del braccio e che, in base all’entità del difetto, può arrivare fino al gomito. «Con questo intervento si rimodella completamente il braccio, ma il prezzo da pagare sono cicatrici estese». Per chi non è disposto ad accettarle, e ha più grasso che cute in eccesso, c’è infine la liposuzione. «È la soluzione meno nota ma, quando viene scelta “a proposito”, cioè sulle pazienti giuste, dà risultati veramente ottimi».
Non trascurare la ginnastica
Infine, chi esclude completamente il bisturi può ricorrere agli esercizi di tonificazione e potenziamento muscolare. «Sempre ricordando, però, che non consentono la retrazione delle pelle. Semplicemente, aumentare la massa muscolare può contribuire a riempire un “vestito” diventato un po’ largo».
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