Le terapie per la cura del sarcoma dei tessuti molli (tumori che colpiscono alcuni tipi di tessuti del corpo cosiddetti “molli” come quelli connettivi, adiposi, muscoli, vasi sanguigni o linfatici, legamenti, nervi) trovano nell’intervento chirurgico, seguito da cicli di terapie post-operatorie, il cardine del trattamento delle forme localizzate.
Un “calvario” di cure per i pazienti, ora allietato dalla notizia di una nuova strategia terapeutica, più efficace e più tollerabile, suggerita da uno studio condotto dal dottor Alessandro Gronchi, alla guida della Chirurgia dei Sarcomi dell’Istituto Nazionale dei Tumori, in collaborazione con un team italo-spagnolo.
Si tratta di un programma di chemio-radioterapia integrata pre-operatoria che pare avere un’alta tollerabilità e riportare un effetto maggiore anche nei confronti delle recidive, su pazienti di qualsiasi età.
Il trattamento riuscirebbe a massimizzare il controllo locale della malattia, l’esito funzionale, aumentando le chance di guarigione e minimizzando al contempo gli effetti indesiderati tipici della chemio. “È stato infatti interrotto solo in una minoranza di pazienti (6,6%)”, ha spiegato il dottor Gronchi.
Il prossimo passo sarà valutare una maggior efficace attraverso una chemioterapia personalizzata. In tal senso, un nuovo trial è attualmente in corso in Italia, Francia, Spagna e Polonia: il reclutamento di 500 pazienti si concluderà entro il prossimo anno.
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