Presso l'Università di Ottawa, alcuni scienziati, capeggiati dal prof. John Bell, sono riusciti a contrastare il progredire del cancro nell'uomo, somministrando nel sangue di alcuni malati, le cui cure tradizionali si erano manifestate non risolutive, una versione innocua del virus jx-591, un derivato contro il vaiolo, potenziato con elementi antitumorali e noto per replicarsi in modo preferenziale nelle cellule dei tessuti cancerosi. Lo studio ha visto coinvolte 23 persone con uno stadio tumorale avanzato; le biopsie sui pazienti hanno appurato che nell'87% dei casi in cui i pazienti erano stati trattati con due dosi più elevate, il virus si è replicato nel male senza intaccare le cellule sane. Altresì, nel 75% dei pazienti si è anche potuta riscontrare una riduzione o rallentamento di crescita del tumore. Al momenti pare che gli effetti collaterali siano quasi trascurabili.
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