Giancarlo Comi, presidente della Società italiana di neurologia (SIN) e direttore del Dipartimento Neurologia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, spiega che lo scopo è risalire al pool di geni che "ci dicano per ogni paziente come risponderà a un certo farmaco consentendo, quindi, per ogni singolo malato di scegliere rapidamente, sulla base di test genetici, il farmaco più adatto". Al momento sono stati scoperti 80-90 geni legati al rischio di ammalarsi di sclerosi multipla ma nessun gene che abbia un'influenza su quale sarà realmente il decorso della malattia. Grazie a questa ricerca, i cui primi risultati saranno disponibili entro l’estate, si cercherà di individuare un gruppo di geni che siano predittivi della risposta a un farmaco usato da tempo contro la sclerosi che non è ugualmente efficace su tutti i pazienti.
Diagnosi e trattamento precoce sono importanti per garantire ai malati..
I proventi della serata saranno devoluti a favore della ricerca
Risiede in un cromosoma la causa del disturbo da deficit di attenzione