Quando la temperatura scende, aumenta il rischio di ictus cerebrale, soprattutto negli ultrasessantacinquenni. A un calo di 5 gradi della temperatura, infatti, è associato un aumento del 16,5% dei ricoveri ospedalieri per emorragia primaria intracerebrale.
I dati sono frutto di uno studio condotto dal Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia dell'Università di Firenze, pubblicato sulla rivista internazionale “Stroke”.
La ricerca, condotta in Toscana nell’arco di 11 anni (dal 1997 al 2007) su circa 113mila ricoveri per ictus, sembra confermare l'influenza delle condizioni meteorologiche su questo tipo di patologia. Il tutto grazie a un sistema di ricerca che ha incrociato i dati sulle condizioni meteorologiche in una determinata zona con quelli dei ricoveri per ictus.
”L'emorragia primaria intracerebrale è strettamente legata alla pressione arteriosa, la quale aumenta con la diminuzione della temperatura e della pressione atmosferica'”, spiega Marco Morabito, ricercatore del Cnr tra gli autori dello studio.
Dal 1997 al 2006, è stato inoltre osservato un aumento del 60% dei ricoveri per ‘stroke’, passando da circa 7800 a oltre 12mila, con una lieve diminuzione a partire dal 2007.
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