Secondo ricercatori della Temple University's School of Pharmacy, un componente chimico della pianta di marijuana potrebbe prevenire l'insorgenza del dolore associato a farmaci utilizzati durante la chemioterapia, in particolare nei pazienti con carcinoma mammario. Dalle loro ricerche si evince che il cannabidiolo (la seconda sostanza più abbondante nella pianta della marijuana), alleviare il dolore neuropatico dal farmaco chemioterapico Paclitaxel, usato per curare il cancro al seno. Second Sara Jane Ward, una delle ricercatrici del progetto, "uno dei vantaggi principali dell’impiego del cannabidiolo (un metabolita della Cannabis sativa) è che questi, a differenza di altri prodotti chimici trovati nella marijuana, come il THC, non produce effetti psico-attivi, come euforia, aumento dell'appetito o deficit cognitivi. Il cannabidiolo ha le qualità terapeutiche della marijuana, ma non gli effetti collaterali". Secondo Ward, vi sono attualmente circa 10 studi clinici in corso negli Stati Uniti per il cannabidiolo su una serie di diverse malattie, tra cui la dipendenza da cannabis, disturbi alimentari e schizofrenia; ciò porterà più facilmente a stabilire una sperimentazione clinica per il cannabidiolo come terapeutico contro il dolore neuropatico associato a farmaci chemioterapici.
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