È tutta italiana la lingua artificiale messa a punto presso l’Università Federico II di Napoli. Il dispositivo verrà utilizzato per testare i cibi e quindi carpirne i segreti al fine anche di intensificarne i sapori. La 'lingua', è stata presentata in un articolo apparso sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. I sensori che la costituiscono, riescono a dare un profilo chimico del cibo, permettendo poi di incrociarlo con le caratteristiche sensoriali note del cibo stesso e di individuarne i componenti 'segreti'. Un valido strumento utile anche per scovare le frodi alimentari.
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