Altro che genetica e fattori ambientali. La soluzione anti-aging più efficace – concordano i nutrizionisti - va ricercata in quello che mettiamo ogni giorno sotto i denti. «In questo senso la dieta – spiega Andrea Ghiselli, primo ricercatore all'Inran, l’lstituto nazionale di ricerca sugli alimenti e la nutrizione (www.inran.it) – dev’essere varia, cioè comprendere tutti i principi nutritivi, ma soprattutto parca, ovvero prevedere una riduzione del 30%, rispetto al fabbisogno individuale. Solo mangiando poco, infatti, si riducono i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento delle cellule».
Ma non solo. Per rallentare l'effetto dei segni del tempo su pelle, ossa e massa muscolare c’è da tener conto anche della qualità degli alimenti. Semaforo verde, quindi, per frutta e soprattutto verdura, ma luce rossa per zuccheri raffinati e grassi, riducendo i quali diminuisce anche l’accumulo di tossine chiamate Age, Advanced glycosilated end products. Si tratta dei prodotti avanzati della glicazione, il processo chimico in cui una molecola di glucosio modifica una proteina che legandosi a collagene ed elastina fa perdere tono ed elasticità alla pelle con conseguente formazione di rughe. E i danni non si limitano alla pelle: da tempo si sa che la glicazione, (una delle due principali cause dell’invecchiamento cutaneo insieme all’ossidazione cellulare) è implicata in malattie come aterosclerosi, diabete e insufficienza renale.
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